Il regista iraniano Mohammad Rasoulof condannato: 5 anni di carcere, fustigazione e confisca dei beni.

Il regista iraniano Mohammad Rasoulof è stato condannato a cinque anni di carcere, alla fustigazione e alla confisca dei beni in seguito a una sentenza emessa dalla Repubblica Islamica. L’accusa mossa contro di lui è di “collusione contro la sicurezza nazionale”. Rasoulof, noto per i suoi film e per la critica al regime, aveva il suo ultimo lavoro, “Seed of the Sacred Fig”, nella selezione ufficiale del Festival di Cannes. Tuttavia, non potrà partecipare all’evento in quanto gli è stato impedito di lasciare l’Iran dalle autorità.

L’arresto di Rasoulof è avvenuto nel 2022 in seguito alle sue dichiarazioni di sostegno alle manifestazioni in Iran dopo una tragedia. Il regista aveva criticato pubblicamente il regime e sollecitato alla polizia a deporre le armi. Questo gesto gli è costato l’arresto e la condanna attuale. I suoi film sono stati censurati in Iran fin dall’inizio della sua carriera a causa della loro natura provocatoria e delle critiche al sistema politico.

La condanna di Rasoulof rappresenta un duro colpo per la libertà di espressione nel Paese, evidenziando la tensione tra artisti e autorità. Il regista, nonostante le restrizioni e le minacce, ha continuato a esprimere le sue opinioni attraverso il suo lavoro cinematografico. La sua lotta per la libertà e la giustizia è diventata emblematica nel panorama culturale iraniano.

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