I Patagarri: L’ultima ruota del caravan, un viaggio musicale ai margini

Ph Virginia Bettoja

“L’ULTIMA RUOTA DEL CARAVAN”, l’album di debutto della band I PATAGARRI, porta con sé un messaggio profondo: anche quando ci si sente come l’ultima ruota di un carro, si rivela comunque essenziali all’andamento del tutto. Il progetto musicale non è nato nei classici studi di registrazione, ma all’interno di un autentico tendone da circo, precisamente nella Birreria Le Baladin, a Piozzo (CN). In questo ambiente unico e senza fronzoli, la musica prende vita e le storie si intrecciano. L’album, che include i due singoli “Sogni” e “Caravan”, è un viaggio attraverso dieci narrazioni, tutte focalizzate su vite che vivono ai margini della società. “L’ultima ruota del caravan,” pubblicato da Warner Music Italy, si propone di raccontare la realtà con sincerità, lontano dalle convenzioni del mercato musicale. È un disco che riporta a una sonorità “grezza” e immersiva, descrivendo il mondo delle strade, delle speranze e delle contraddizioni di chi vive lontano dai riflettori.

### NASCITA DEL PROGETTO

Per conoscere meglio i Patagarri, abbiamo chiesto loro di raccontarci la genesi del loro nome e del progetto. La risposta è affascinante e riflette una connessione profonda con le proprie radici culturali.

“Il nostro nome è nato per gioco durante una serata. Originariamente deriva da un sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo, in cui imitano i sardi. In seguito, frequentando la scuola di liuteria, ho scoperto che ‘Patagarri’ era un termine usato per indicare oggetti senza nome. Così, di riflesso, ci abbiamo trovato un senso e ce lo siamo tenuto,” spiegano.

### L’IMPORTANZA DEL TITOLO

Abbiamo poi approfondito l’idea che si cela dietro il titolo “L’ultima ruota del caravan”. Il concetto di caravan, che simboleggia un mezzo di fuga e libertà, è intimamente legato alla loro esperienza musicale.

“Il caravan rappresenta i viaggi estivi che abbiamo fatto per portare la nostra musica in strada, in particolare in Liguria. È un simbolo di un tentativo di evasione dalla società e un modo per vivere in comunità. In molte delle nostre canzoni raccontiamo storie di persone che vivono ai margini, e quindi l’immagine di un’ultima ruota è davvero significativa.”

### UNA REGISTRAZIONE UNICA

Un elemento distintivo dell’album è la registrazione avvenuta sotto un tendone da circo. Questo ha avuto un impatto notevole sul risultato finale.

“Registrare all’interno di un tendone ha creato un’atmosfera che non avremmo potuto replicare in uno studio tradizionale. Il suono è crudo e genuino, ma anche profondamente evocativo. Ogni nota trova la propria collocazione in questo contesto,” affermano i membri della band.

### PERSONAGGI E ISPIRAZIONE

Le dieci vite raccontate nell’album non sono basate su persone reali, ma rappresentano una combinazione di ispirazioni scaturite dalle esperienze quotidiane della band.

“Nessuno di questi personaggi esiste veramente. Sono frutto della nostra osservazione del mondo che ci circonda. Vivi a Milano, incontri storie, e questi momenti quotidiani trasformano la vita in motivi di canzone,” spiegano.

### CUORE PULSANTE DELL’ALBUM

Ci chiediamo se ci sia una canzone che considerano il cuore pulsante dell’album.

“Ognuno ha le proprie preferenze, ma molti considerano ‘Il Pollo’ come il cuore dell’album. Per il suo sound e la sua tematica, rappresenta perfettamente l’essenza del progetto,” dichiarano.

### TEMATICHE E IRONIA

I Patagarri affrontano temi complessi come marginalità e precarietà, cercando di inserire anche un tocco di ironia.

“Non crediamo che sia così difficile trattare questi argomenti. Le nostre esperienze, le viviamo con leggerezza. È una narrazione naturale per noi, trattando queste tematiche sociali senza mai snaturare il nostro approccio artistico,” affermano.

### L’ESPERIENZA A X FACTOR

Un importante trampolino di lancio è stato il programma X Factor 2024. “È stata un’esperienza unica che ci ha catapultati in un mondo che non conoscevamo. Sul piano artistico, ci ha offerto l’opportunità di confrontarci con professionisti del settore,” dichiarano.

Lavorare con Achille Lauro è stata un’esperienza arricchente: “Ha capito la nostra visione e ci ha spinti a sperimentare nuove strade. La sua creatività è stata di grande ispirazione,” raccontano.

### IL RAPPORTO CON IL PUBBLICO

In occasione del loro imminente tour estivo, abbiamo chiesto della loro relazione con il pubblico.

“La dimensione live è quella che amiamo di più. Il nostro rapporto con il pubblico è diretto e genuino. Ci piace coinvolgerli e rendere ogni concerto un qualcosa di unico e memorabile,” affermano con entusiasmo.

### SPERANZE PER GLI ASCOLTATORI

Infine, ci chiediamo cosa sperano che arrivi a chi ascolta “L’ultima ruota del caravan”.

“Desideriamo che la nostra musica e le nostre storie possano risuonare. Anche se l’album è sperimentale, vogliamo che il pubblico accolga questa varietà sonora. Speriamo che le nostre parole tocchino il cuore degli ascoltatori e stimolino riflessioni,” concludono.

### UN MESSAGGIO PER GLI ASCOLTATORI

Prima di chiudere l’intervista, chiediamo un consiglio per chi si sente un po’ ai margini, un po’ come l’ultima ruota del caravan.

“Andate a prendere il pollo!” rispondono, tra le risate.

### UN POSTO IN UMANITÀ

Nel loro caravan, metaforico e reale, non può mancare la musica. “Ci sono anche tante piccole cose che raccontano di noi, come una ruota di moto e, in passato, un pezzo di formaggio. Ma la cosa più importante è che la porta è sempre aperta per chi vuole entrare,” concludono.

### UN BRANO INDELEBILE

Per chiudere, chiediamo loro quale canzone avrebbero voluto scrivere. “Sarebbe fantastico poter scrivere un pezzo come ‘Wish You Were Here’ o ‘Summertime’”, sottolineano. “Brani che superano il tempo e le generazioni, restando nel cuore delle persone.”

### UN MESSAGGIO CONCLUSIVO

In sintesi, i Patagarri si presentano come una band fresca e autentica, che trasmette storie significative attraverso la loro musica. In un mondo che spesso ignora le voci ai margini, la loro arte diventa un mezzo potente per esplorare la complessità delle esperienze umane.

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