I figli di Fedez e Ferragni tra viaggi e decisioni: la risposta di Alfonso Signorini

Alfonso Signorini risponde A UNA LETTERA SU FEDez E CHIARA FERRAGNI

Sul numero del settimanale Chi pubblicato mercoledì 17 aprile, Alfonso Signorini ha risposto ad alcune lettere inviategli da chi compra abitualmente la rivista. In una di queste lettere, firmata da un accorato lettore, si parlava del servizio dedicato a Fedez e i suoi figli, in viaggio con lui a Miami, dopo essere stati solo una settimana prima a Dubai, in compagnia della mamma. Si sottolineava come anche i bambini debbano subire le decisioni dei genitori, risentendone, e il conduttore ha sostenuto in pieno quanto scritto nella considerazione pubblicata sul giornale.

LA LETTERA SUI FIGLI DI FEDEZ E CHIARA FERRAGNI

Nella lettera, infatti, dopo aver messo in luce il fatto che i piccoli Leone e Vittoria, dopo essere stati in vacanza con la mamma a Dubai, sono stati portati a Miami, in compagnia anche dei nonni e, ovviamente, insieme al papà, si parla di come anche questi continui spostamenti possano avere delle ripercussioni. Si legge, infatti: “Puoi anche far viaggiare i tuoi figli in prima classe, ma, in fin dei conti, c’è sempre il disagio del jet lag, la fatica del viaggio e il cambio di alimentazione. Mi sembra che in questi tutti i divorzi i primi a perdere la bussola, oltre ai genitori, siano proprio i bambini che, spesso, sono costretti a soffrire le scelte.”

LA RISPOSTA DI ALFONSO SIGNORINI

A questa considerazione, Alfonso Signorini ha aggiunto una riflessione sul fatto che i figli di personaggi noti spesso si trovano a vivere in un mondo lontano dalla realtà di tutti i giorni, in cui i genitori li trascinano nelle loro vite, senza considerare che siano comunque dei bambini:

“Ha proprio ragione. Certo, la resilienza dei bambini è di gran lunga superiore a quella degli adulti, ma ogni volta che vedo figli di genitori famosi portati nelle più remote e disparate regioni del globo, penso a quanto si perdano della normalità, fatta di giochi con gli amici, di lezioni a scuola, di letture nelle loro camerette. E non ditemi che sono cambiati i tempi, perché i bisogni sono sempre gli stessi. Certo, poi ci sono i bisogni dei genitori, che spesso cercano di supplire a una vita normale con gli effetti speciali del Paese dei balocchi. Peccato che il mondo reale sia tutt’altra cosa.”

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