Federica Abbate: dalla scrittura al palco con "Tilt" e le polemiche di Sanremo

Federica Abbate ha scritto testi per alcuni dei più celebri artisti italiani, da Laura Pausini a Marracash, passando per Elisa e Marco Mengoni. Oggi, tuttavia, ha deciso di mettere al centro della scena la propria voce con “Tilt”, un progetto personale e sfaccettato. Abbiamo avuto l’opportunità di incontrarla e approfondire questo cambiamento, scoprendo le sue emozioni come solista e il significato di esprimere se stessa attraverso la musica.

IL CAMBIAMENTO IN ATTO

Federica, partiamo da qualcosa di semplice: cosa ti porta a sentirti “in tilt” nella vita quotidiana?

“Attualmente, ciò che più mi manda in tilt è il mio progetto artistico. Questo viaggio mi ha costretta a cambiare, a cercare nuove strade e modalità per esternare ciò che ho dentro. Si è trattato di un’incessante ricerca di me stessa, giunta a un punto di conclusione. Per me, “Tilt” rappresenta ora questa fase della mia vita.”

TILT E LIBERTÀ

Tilt è anche il titolo del tuo nuovo singolo, un brano che parla di libertà. Cosa significa oggi per te sentirti libera e come è nato questo pezzo?

“Il brano è nato da un vero e proprio tilt creativo. Provenivo da ‘Canzoni per gli altri’, il mio primo album da autrice, dove tentavo di coniugare il mio lavoro di autore con quello di artista. Non avevo ancora compreso appieno come navigare tra questi due mondi.”

“La mia ricerca di autenticità e libertà si traduceva nella domanda: Federica, artisticamente, cosa desideri realmente? Come vuoi suonare? Mi sono isolata in studio per circa venti giorni, durante i quali ho scritto diversi brani, e ‘Tilt’ è emerso come il primo che volevo presentare a tutti. Racchiude esperienze e sentimenti legati a momenti in cui ci si sente prigionieri. È una canzone che parla del cambiamento necessario; se non ci si liberasse da forme che non ci rappresentano più, si finirebbe per rimanere bloccati e perdersi in un doloroso stallo.”

LA SCRITTURA COME PASSIONE

Sei considerata una delle penne più influenti della musica italiana. Quando hai capito che la scrittura di canzoni sarebbe diventata la tua carriera?

“Non ho mai considerato la scrittura di canzoni come un lavoro nel senso tradizionale. La chiave per scrivere belle canzoni è trattarla come un gioco, godendo del processo. Naturalmente, questo comporta delle responsabilità, ma ho sempre cercato di non farmi prendere dal panico. Affrontare la creatività con leggerezza è essenziale.”

CREARE HIT DURA NEL TEMPO

Hai scritto per artisti come Elodie, Fedez e Laura Pausini, ottenendo riconoscimenti significativi. Qual è il segreto per creare una canzone che resti nel tempo?

“Una canzone che dura deve essere universalmente comprensibile, capace di coinvolgere persone diverse e, idealmente, generazioni differenti. La mia più grande paura è perdere la capacità di andare in tilt, di reinventarmi continuamente. Preservare il cambiamento è ciò che mantiene viva la mia espressione artistica.”

POLEMICHE AL FESTIVAL DI SANREMO

Quest’anno il tuo nome è stato molto discusso al Festival di Sanremo, dove hai presentato sei canzoni e questo ha sollevato polemiche. Qual è il tuo parere su questo?

“Ritengo che si tratti di polemiche poco costruttive. Io e i miei colleghi ci siamo conquistati questo spazio, venendo da esperienze molto diverse. Criticare senza conoscere il valore del lavoro altrui è sterile. Dobbiamo smettere di lamentarci e cominciare a promuovere meritocrazia, poiché l’Italia è ricca di talenti incredibili.”

LA NOSTRA CREATIVITÀ

Esiste un brano che hai scritto per altri e che oggi avresti voluto tenere per te?

“Assolutamente no. Ogni canzone ha un design specifico e un intento chiaro, dunque ci sono pezzi scritti per altri e per me che nascono con finalità distinte. Ad esempio, ‘Tilt’ potrebbe sembrare strano se interpretato da qualcun altro; è una melodia e un messaggio così personali che sarebbe difficile vederlo cantato da un’altra voce.”

IL FUTURO E I NUOVI PROGETTI

‘Tilt’ sembra essere un passo verso un nuovo percorso. Possiamo aspettarci un album presto?

“Subito dopo il ‘Tilt’, ho scritto diverse canzoni in un flusso creativo, chiudendomi in studio per un periodo. Le nuove canzoni ci sono già, ma non ho ancora definito in quale forma si presenteranno.”

UN PO’ DI LEGGEREZZA

Giochiamo a fare domande brevi: Qualcosa che non sai fare ma che desidereresti imparare?

“Vorrei suonare il pianoforte come un jazzista, è un rimpianto che ho.”

Un featuring da sogno, anche internazionale?

“Sia, senza dubbio. Ammiro molto il suo modo di scrivere e il suo percorso artistico.”

Un consiglio di un collega che non hai mai dimenticato?

“Non stare di spalle alla vita.”

Preferisci scrivere di notte o di giorno?

“Sono più una mattiniera, ma ultimamente ho provato anche le sessioni notturne e il risultato è stato soddisfacente.”

Hai mai scritto in un momento inaspettato, come mentre cucinavi o in fila alla posta?

“Sì, in macchina.”

Qual è stato il primo disco che hai comprato con i tuoi soldi?

“I Cartoons, ero molto piccola!”

Se la tua vita fosse un film, quale colonna sonora l’accompagna oggi?

“’Un pianista sull’oceano’.”

RACCONTARE AL PUBBLICO

Ora stai mettendo la tua voce al centro del tuo progetto. Cosa desideri comunicare al tuo pubblico?

“Desidero raccontare diverse esperienze, ponendo l’accento sull’importanza di non rimanere bloccati. Spesso, la paura del cambiamento fa sì che le persone si sentano prigioniere in situazioni insoddisfacenti. È fondamentale affrontare il “tilt” con coraggio, perché questo è il primo passo verso una nuova vita, verso un rinnovamento.”

Cosa diresti oggi alla Federica Abbate del 2015, la stessa che firmava ‘Roma – Bangkok’?

“Le direi: Non hai idea di cosa ti aspetta!”

VIDEO INTERVISTA A FEDERICA ABBATE

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