Mentre la notte degli Oscar 2025 ha visto trionfare Anora, il vero vincitore morale ed estetico è senza dubbio Conclave, il film diretto da Edward Berger che arriva su Sky. Una pellicola che meriterebbe la scomunica per l’Academy vista l’ingiustizia di non aver ricevuto alcuno dei premi principali, nonostante abbia conquistato quello per la miglior sceneggiatura non originale, grazie all’adattamento di Peter Straughan dall’omonimo bestseller di Robert Harris.
UN ESPERIMENTO CINEMATOGRAFICO UNICO
Conclave non è un semplice thriller politico vestito da sacro, ma un’opera cinematografica che esplora i meccanismi di potere e spiritualità inerenti alla Chiesa cattolica, soprattutto nell’epoca attuale. Con un’accuratezza quasi chirurgica, il film invita il pubblico a immergersi nei segreti e nelle tensioni che circondano l’elezione di un nuovo Papa. Ogni scena è parte di un mosaico che si completa lentamente, portando lo spettatore verso un finale che lascia senza parole.
UN CAST STRAORDINARIO
A fare da perno alla storia è il cardinale Thomas Lawrence, interpretato da un Ralph Fiennes in stato di grazia. L’attore britannico regala una performance potente, incarnando un uomo profondamente devoto e tormentato, la cui vita nasconde un segreto in grado di rivoluzionare la Chiesa intera.
Accanto a lui, quattro cardinali ambiziosi aspirano a diventare pontefici: Stanley Tucci veste i panni di Aldo Bellini, l’americano progressista; John Lithgow è Joseph Tremblay, il moderato canadese; Sergio Castellitto offre la sua interpretazione al tradizionalista italiano Goffredo Tedesco; infine, Lucian Msamati porta sullo schermo il conservatore nigeriano Joshua Adeyemi. Ciascuno di questi personaggi rappresenta un diverso punto di vista teologico e politico, riflettendo le varie sfide che il mondo contemporaneo presenta.
LA FIGURA DI SUOR AGNES
Il fulcro emotivo del film è Suor Agnes, interpretata da una sorprendente Isabella Rossellini. In una delle sue prove più intense e carismatiche, Rossellini evoca una figura archetipica, diventando più che una performer: la sua presenza silenziosa ma incisiva guida lo spettatore attraverso il mistero e la tensione del racconto. La sua candidatura all’Oscar come miglior attrice non protagonista è, quindi, più che meritata.
LA REGIA DI EDWARD BERGER
Il regista Edward Berger, già acclamato per All Quiet on the Western Front, costruisce un’atmosfera densa e claustrofobica. I corridoi del Vaticano si fanno teatro di intrighi e sussurri, mentre Berger evita di cadere nel sensazionalismo. Il vero scandalo non risiede negli atti visibili, ma nei segreti che si celano dietro i rituali antichi del Conclave, giocando con la dualità tra spiritualità e geopolitica.
STRUTTURA NARRATIVA E CLIMAX
La grandezza di Conclave si manifesta anche nella sua architettura narrativa. Ogni sequenza conduce a un climax perfetto, in grado di stravolgere la comprensione dell’intera vicenda. In un periodo in cui il cinema spesso sacrifica profondità per l’effetto immediato, questa pellicola dimostra che la scrittura autentica e solida è l’anima del grande cinema. La regia e il casting non fanno altro che elevare ulteriormente il messaggio del film.
UN MOMENTO DELICATO PER LA CHIESA
La programmazione del film su Sky Cinema coincide con un momento storico per la Chiesa cattolica, rendendo l’uscita un evento mediatico di particolare importanza. In un contesto in cui il futuro del papato è sotto discussione, Conclave funge da specchio drammaturgico, stimolando una riflessione intima e profonda su cosa significhi realmente essere un successore di Pietro.
LA RIFLESSIONE SUL CINEMA CONTEMPORANEO
Offrendo un’analisi affascinante e provocatoria, Conclave invita il pubblico a riconoscere le dinamiche essenziali del potere, della fede e del mistero. La scelta di Sky Cinema di trasmettere il film in un momento così significativo non è un semplice caso, ma un gesto che evidenzia la potenza narrativa e la risonanza del tema.
UN FILM CHE SFIDA LE CONVENZIONI
Il fatto che Conclave non abbia ricevuto il premio come miglior film dall’Academy parla più della mediocrità di certi premi che della qualità dell’opera. Il film riesce a catturare un pubblico che cerca una narrazione onesta e significativa, dimostrando che il grande cinema può ancora esplorare l’essenza dell’umanità, della fede, del potere e del mistero con intelligenza e tensione.
In conclusione, Conclave è molto più di una semplice pellicola; è un’opera che scuote le coscienze e riaccende il dibattito su temi complessi e attuali. Rappresenta un cinema che osa affrontare questioni cruciali, senza paura di scoprire le verità nascoste. Indubbiamente, questa pellicola lascerà un’impronta duratura nell’immaginario collettivo e continuerà a far parlare di sé anche dopo la sua uscita.